Adozione a distanza

ADOZIONE A DISTANZA.

Dopo  il Sud Est Asiatico e l’aiuto ad Edwin “Viviamo Summaga” e ActionAid si spostano nel Bhimpur in India in sostegno a Ravina.

Secondo noi l’adozione a distanza è un buon metodo per aiutare i più piccoli in difficoltà perché consente loro di rimanere nel proprio paese e con la propria famiglia. Inoltre l’adozione a distanza permette di dare una mano all’intero nucleo famigliare.

Benvenuta Ravina

Dopo lo tsunami che si sviluppò nell’oceano Indiano il 26 dicembre del 2004, “Viviamo Summaga” ha deciso di aiutare il sud est asiatico con l’adozione di un bambino tramite Actionaid.  A distanza di anni  Actionaid ci ha assegnato un nuovo bambino, anzi una bambina, di nome Ravina. La bambina ha sette anni ed è in  seconda elementare, vive con i genitori e un fratello in India nell’area di Bhimpur in un villaggio con le case fatte di fango e paglia e  con il tetto di tegole.  Ravina  parla una lingua che si chiama Gondi e segue una religione tribale, il padre coltiva un piccolo orto, però spesso il raccolto non è sufficiente per la famiglia.

 Il Disegno di Ravina

 

Ravina ci ha disegnato un fiore con due uccellini di colore giallo, gli piace far volare gli aquiloni, fare le case di argilla, stare con i genitori, disegnare, ed è  proprio una ragazza adorabile. Per maggiori informazioni su Ravina e sui nostri progetti leggete la nostra sezione Solidarietà.

 

UN’AMICIZIA DELL’ALTRO MONDO.

Oggi non è possibile ignorare la povertà in cui versano milioni di persone ed è un dovere di tutti intervenire per sollevare il destino di chi è meno fortunato.

Il sostegno a distanza è speciale perché…
– ci consente di aiutare un bambino, una famiglia, una comunità senza sradicarli dal proprio ambiente di vita;
– ci fa conoscere e avvicinare i problemi della povertà e la realtà di Paesi Emergenti;
– è un percorso di apertura verso l’altro;
– è uno strumento di educazione multiculturale;
– è un gesto di condivisione;
– è un impegno costante;
– ci chiama ad essere protagonisti attivi del gesto solidale e a impegnarci in prima persona;
– ci aiuta ad acquisire una mentalità nuova, uno stile di vita diverso che non conosce confini;
– ci stimola ad un nuovo atteggiamento critico verso il consumismo e attento agli sprechi del superfluo;
– ci educa alla corresponsabilità mondiale, a non dimenticare mai la presenza dell’altro;
– diventa apertura all’altro, attenzione ai suoi bisogni, condivisione in spirito di totale gratuità.

(dal libro di Serena Gaiani, il “Trenino della Solidarietà”).
“Il tuo ciottolo, gettato nel lago della vita di un bambino, potrebbe generare piccole onde in grado di trasformare molte altre vite negli anni a venire”.
“Non sarai mai più alto di quanto ti sei chinato per aiutare un bambino”.
(Wess Stafford Presidente di Compassion International)

Se condividete le nostre idee potete aiutarci diventando Soci.

 

ravina

 

Nome: Il nome della bambina è Ravina
Anno di nascita Ravina è del 2006.
Lingua Ravina: parla una lingua che si chiama Gondi.

Religione: La famiglia di Ravina segue una religione tribale.

Dettagli della famiglia: Ravina ha un fratello. Scuola Ravina frequenta la scuola dove i bambini più grandi possono imparare a leggere e scrivere, mentre i più piccoli imparano  attraverso il gioco. Purtroppo, però, le poche scuole esistenti sono mal equipaggiate.

Abitazione Ravina e la sua famiglia vivono nell’area di Bhìmpur, in una piccola casa fatta di fango e paglia con il tetto di tegole.

Capi di bestiame La famiglia di Ravina alleva alcuni animali. Le famiglie generalmente hanno capre, mucche, bufali, o polli che vengono utilizzati per ricavare il cibo necessario e a volte venderne i prodotti. Terra La famiglia di Ravina ha un piccolo orto, dove cerca di coltivare cereali e verdure per il proprio fabbisogno alimentare. Purtroppo, però, spesso il raccolto non  è sufficiente.

Risorse di acqua: Esiste una sorgente di acqua pulita nelle vicinanze della casa. In molti villaggi, però, i pozzi non funzionano e donne e bambine raccolgono l’acqua da fiumi e torrenti, che sono causa di malattie.

Sanità: Se qualcuno della famiglia di Ravina si ammala, deve percorrere lunghe distanze per poter ricevere assistenza medica. Le malattie più diffuse sono la malaria, la dissenteria e le  malattie della pelle.

La vita a Bhimpur, in India

Bhimpur si trova nel distretto di Betul: uno dei principali dello stato indiano del Madhya Pradesh particolarmente popolato da gruppi tribali, come i Gonds e i Korkus. Il distretto di  Betul ha un’altitudine media di 2000 metri.
La popolazione vive essenzialmente di agricoltura e dei prodotti della foresta, che copre gran parte del territorio. In passato le comunità tribali possedevano terreni, ma anni di  oppressione da parte delle caste più alte li hanno privati dei loro appezzamenti. Non solo, i terreni sono stati sottratti loro anche in nome di progetti statali come dighe o centrali elettriche. La popolazione ha sempre vissuto anche grazie ai prodotti della foresta che rappresentavano la loro fonte primaria di sussistenza ma, oggi, nonostante le leggi locali  proteggano i loro diritti, i funzionari pubblici non le rispettano e dal canto loro le comunità, che non conoscono le leggi e i propri diritti, non hanno i mezzi per opporsi alle ingiustizie di cui sono vittime. Tutto questo ha condannato le famiglie a una grave povertà e alla ricerca di occupazioni nelle città. Per le ragazze questo può significare entrare nel tunnel del traffico sessuale.
Tra i gruppi tribali l’istruzione è piuttosto scarsa. Il tasso di alfabetizzazione nell’area di Bhimpur si aggira intorno al 37%. L’assenteismo degli insegnanti è una piaga tanto quanto la mancanza di infrastrutture e i comitati preposti al controllo della qualità dell’istruzione sono inefficienti, così l’istruzione offerta ai bambini è insufficiente. Questo spinge i genitori a non mandare i bambini a scuola ma occuparli in attività per loro più convenienti,  come il lavoro nei campi. Inoltre i bambini sono spesso vittime di matrimoni combinati e precoci. Le bambine soprattutto vengono date in sposa con facilità, di modo che sia il marito a occuparsi della loro sussistenza.
Nell’area di Bhimpur, la violenza contro le donne e i bambini è tra i problemi più gravi. I diritti delle donne non vengono riconosciuti: non hanno potere decisionale nella comunità, non hanno alcun diritto di proprietà sulla terra di famiglia e nessun diritto su ciò che guadagnano. Le donne non hanno inoltre accesso alle sovvenzioni statali quando restano vedove o quando diventano anziane perché non conoscono l’esistenza del programma e non lo richiedono, restando così inchiodate alla povertà. Questo si ripercuote anche sui loro bambini ai quali non possono garantire cibo a sufficienza, l’area infatti conta un’altissima percentuale di bambini malnutriti.

Il lavoro di ActionAid in Bhimpur.

Lavoriamo nei villaggi più poveri dell’area di Bhimpur, raggiungendo oltre 30.900 persone, insieme all’organizzazione locale Pradeepan. Con loro siamo attivi su diversi fronti tra cui l’accesso alla terra, il diritto allo studio di bambini e bambine, la violenza contro le donne. Siamo al fianco dei più piccoli perché abbiano la possibilità di diventare cittadini attivi e consapevoli dei loro diritti. Grazie alla creazione di comitati di gestione scolastica diamo alla comunità gli strumenti per monitorare l’andamento degli studi dei bambini e la qualità offerta dalle scuole. Creiamo centri per bambini e adolescenti che li rendano protagonisti dei  processi decisionali che li riguardano. Ci assicuriamo inoltre che la salute dei più piccoli sia tutelata, informando le famiglie sui danni della malnutrizione e sulle misure da adottare.
Sosteniamo i contadini per garantire loro l’accesso alle risorse naturali facilitando la diffusione delle informazioni sulle leggi per il diritto alla terra, grazie anche alla traduzione delle norme nel dialetto locale. Creiamo inoltre gruppi femminili per il monitoraggio dei sistemi governativi a favore delle persone più svantaggiate e ci assicuriamo che le donne ne beneficino.
Lavoriamo per sradicare la discriminazione contro le donne intervenendo in prima istanza contro la violenza su di loro. Il primo passo è la formazione delle adolescenti sui loro diritti e l’offerta di supporto legale. Lavoriamo inoltre per assicurare alle donne il loro diritto alle risorse, a partire dalla terra, unendo le contadine in gruppi di auto aiuto e corsi di formazione sull’agricoltura sostenibile.